Ritrovamenti di selci lavorate attestano la presenza di insediamenti preistorici nel territorio dell’attuale Gravellona Toce. Le tribù autoctone composte da Liguri Leponzi si fusero nel V secolo a.C. con gli invasori Celti, dando vita a un antico nucleo abitativo stanziale. I Celti vennero poi scalzati dai conquistatori romani (200 a.C.) che vi costruirono un vero e proprio borgo, punto di transito e fiorenti commerci.
Nel corso dell’Alto Medioevo la zona fu coinvolta nei fermenti storici legati alle guerre tra il Papato e l'Impero e alle lotte tra Guelfi e Ghibellini. Si assistette a un periodo caratterizzato da episodi cruenti, distruzioni e saccheggi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Gravellona, così come il resto dei territori circostanti, fu interessata dagli eventi legati alla Resistenza Partigiana.
La Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo si trova nel centro dell'abitato di Gravellona e risale al XII secolo.
La chiesa fu a più riprese ampliata con diversi interventi nel corso dei secoli. Essa presenta una facciata edificata nella prima metà dell’Ottocento in stile neo-rinascimentale e progettata dall’architetto Pompeo Azari, originario di Pallanza (Verbania).
A completamento della facciata venne realizzato il campanile costituito da un basamento in blocchi di granito rosa di Baveno, da un corpo centrale e da una cupoletta, disegnata nel 1930 dal geometra Rovida e posta sopra alla cella campanaria.
Le decorazioni interne sono state rifatte agli inizi del '900 dal pittore Pietro Borzoni. La chiesa è a tre navate, divisa da pilastri con volte a crociera. Sulle navate laterali, oltre agli altari posti nelle testate, si aprono quattro cappelle laterali.
Fonte: www.comune.gravellonatoce.vb.it
