Gianni Rodari (1920-1980), scrittore e giornalista, è considerato uno dei maggiori favolisti del ‘900. Egli nacque a Omegna, ma in seguito alla morte del padre si trasferì a Gavirate (VA). Dopo alcune esperienze di insegnamento nelle scuole e attività all’interno del PCI, scoprì così la propria vocazione giornalistica e lavorò in seguito per alcune delle maggiori testate italiane.
Negli anni ’50 cominciò a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Compose filastrocche, poesie, favole e romanzi; tra le sue opere più famose troviamo, ad esempio, Il romanzo di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, La torta in cielo, C’era due volte il barone Lamberto e Filastrocche in cielo e in terra.
Nel 1970 ricevette il premio Andersen, il massimo riconoscimento nell’ambito della letteratura per l’infanzia, che lo fece conoscere in tutto il mondo.
A lui la città di Omegna ha voluto dedicare un museo. Questo è stato studiato per creare un’esperienza multimediale coinvolgente, immersiva e accessibile a tutti; progettato con un’attenzione particolare per il pubblico infantile, ma capace di dialogare anche con un pubblico adulto e preparato. Gli exhibit interattivi coniugano elementi fisici con videoproiezioni digitali, componenti meccaniche e software procedurali si mescolano e si intrecciano tra di loro, per disegnare un percorso narrativo inedito sulla vita e la poetica di Gianni Rodari.
I visitatori sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona per attivare i racconti e i meccanismi narrativi delle varie installazioni, senza di loro il museo non avrebbe senso, resterebbe perennemente incompiuto. In questo modo il museo si trasforma, diventa un luogo vivo e accessibile, in cui sperimentare nuovi modelli di didattica e di diffusione del patrimonio immateriale, seguendo le orme fantastiche di Gianni Rodari.
Fonte: www.museorodari.it e www.rodariparcofantasia.it