Il territorio del monte Fenera è entrato a far parte del sistema regionale delle aree protette piemontesi nel 1987 con l’istituzione del Parco Naturale del Monte Fenera e interessa una superficie di 3378 ettari. Il parco prende il nome dal monte che si erge, possente e solitario, sopra i rilievi della bassa Valsesia e che, per il suo profilo, è riconoscibile dalla pianura novarese e vercellese: il Fenera.
Assai interessante per gli aspetti geologici, il monte Fenera, presenta sui versanti occidentali numerose grotte, alcune delle quali sono di notevole interesse archeologico e paleontologico, in quanto hanno rilevato segni unici in Piemonte della presenza dell’uomo di Neanderthal, vissuto in questi luoghi circa a partire da 300.000 anni fa e dell’Orso delle Caverne (Ursus Spelaeus), estintosi 20.000 anni fa.
Il monte Fenera e il parco naturale circostante sono un vero microcosmo: molti gli ospiti d’eccellenza fra questi la cicogna nera, specie assai rara che da alcuni anni frequenta il Parco, il picchio muraiolo, il falco pellegrino.
Anche la flora presenta alcune rarità come la daphne alpina, la vite selvatica, la lingua cervina e la felce florida. Nel parco si trovano anche alcune emergenze architettoniche quali il Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca, esempio di sperimentazione progettuale dell’architetto Alessandro Antonelli, le chiese di Soliva e Castagnola in stile neoclassico.
L’area del parco arriva a comprendere anche i territori di Soriso, Gargallo e Maggiora.